Sulle rotte del nibbio reale
Si parte dal ponte sul fiume Treste a circa 90 m s.l.m. e si percorre un breve tratto sulla Fondovalle Treste; dopo 1 km si imbocca una strada sulla destra che sale in direzione Masseria Boschetto e si prosegue fino alla località Pozzacchio, che è posta alla confluenza dei tratturi Centurelle-Montesecco e Cupello-Lanciano: il territorio di Cupello è l'unico in cui sono ben visibili le tracce tratturali che presentano parti quasi integre. Costeggiando il Monte Gazzano (360 m s.l.m.) ci si immette sulla via principale in località Colle Ramignano, dove si raggiunge la quota più alta del percorso.
Questo itinerario, oltre che particolarmente panoramico, permette di attraversare piccoli relitti boschivi dove si trovano grandi querce, probabilmente relitti di antiche difese: un habitat elettivo per il nibbio reale, qui facilmente osservabile per l'alta densità di presenza. Un'altra specie ornitica in questo territorio, localizzata in tutta la regione, è la ghiandaia marina, uccello dai colori esotici che in primavera giunge in queste zone dall'Africa per nidificare.
Dopo circa 5,5 km ci si immette sulla Strada Statale 86 che da Cupello conduce a Furci. Si scende lungo un panoramico crinale, dopo altri 5,5 km si giunge all'incrocio con la Fondovalle Cena e si prosegue lungo la via che costeggia il torrente Moro per immettersi nella Fondovalle Treste (1 km) in località Pantano. Lungo quest'ultimo tratto, sulla sinistra, si possono ammirare piccoli rilievi costituiti da argille mioceniche o scagliose dai brillanti colori rossastri, che si alternano a tratti dalla vegetazione steppica. Percorrendo 4 km lungo la Fondovalle si torna al punto di partenza.
Lunghezza del percorso: circa 17 km